Uno scrittore, anzi un ‘non-scrittore’

Stamattina la giornata non è iniziata nei migliori dei modi, però a farmi compagnia, come quasi ogni giorno, c’era lui…tra le sue mille parole dice che oggi avrebbe tenuto una ‘conferenza’ al cinema Anteo di Milano. Il mio cervellino si mette in moto e decide che è un’occasione da non perdere. Armata di entusiasmo e buona volontà decido che verso le 17 non potrò mancare all’appuntamento.

E’ strano guardarlo perchè dopotutto mi sembra un amico, ma non lo è…e la seconda volta che lo vedo e non ci ho mai parlato: assurdo! Quando inizia sembra nervoso, da lui non me lo sarei aspettata, ma infondo lo rende solo ancora più umano di quanto non lo sia già.

Parla della sua vita, di sè…sdrammatizza con tante battute, ma in realtà commuove. nonostante tutto, non deve essere stato affatto facile e credo sempre di più che se certe persone ora sono così, sia da un punto di vista negativo che positivo, sia perchè la vita non è stata poi così ‘clemente’ con loro nel passato. La gente rideva, lui rideva, io avevo un gran senso di amarezza. Ma adesso mi sembra felice…
Inizia a dire che è un ‘non-scrittore’, un ‘non-regista’…ma lo dice lui o lo dicono gli altri? Ma chi è allora lo scrittore oggi? E’ vero, l’indice di ‘bontà’ di un libro non è di certo legato alle vendite…però la scrittura è pur sempre un’opera d’arte, una forma di creatività e quindi il suo obiettivo è arrivare, emozionare, arrivare e restare. E lui questo lo fa, e pure bene. E allora è uno scrittore ‘altrimenti dopo Dostoevskij non avrebbe dovuto più scrivere nessuno’, ci ha detto, ‘dopo Chopin nessuno avrebbe dovuto fare musica’ e invece qualcuno ha continuato…e pure bene.
E poi la cosa più bella ‘sono contento perchè c’è tanta gente che mi ascoltava e ha voluto leggere i miei libri. Gli sono piaciuti e hanno iniziato a leggerne altri non miei, magari anche suggeriti da me…o magari no. però hanno iniziato a leggere’ e…vi sembra poco? A me sembra molto…in radio, sui libri, in tv o al cinema. Arriva, eccome se arriva e piace per la sua semplicità spesso confusa con superficialità: un esser veri di cui forse un pò tutti dovremmo fare il pieno.
‘Forse ho avuto successo perchè facevo quello che mi piaceva e lo facevo bene…e non perchè facevo qualcosa per ottenere qualcosaltro che pensavo mi avrebbe potuto rendere felice. E sono felice.’….hai detto poco Fabio, proprio poco…che bell’oretta di conversazione, che bello perchè sono parole di chi dice che ne sa poco di letteratura, libri, viaggi, musica, cinema, teatro, persone…un gran curioso e di conseguenza un gran creativo e per quanto può contare, secondo me, uno scrittore.

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