Quel pomeriggio, dopo essere tornata da un piacevole giro a trovare la sua migliore amica, i suoi favolosi bambini e la sua famiglia, in Austria, tornò a Tarvisio con mamma e papà e decise di passare la notte lì, nella vecchia casa di montagna.
Il lauto e buonissimo pranzo l’aveva provata e così decise che, nonostante il freddo, due passi le avrebbero fatto più bene che male. Telefoni, borse, libri…tutto a casa. Aveva bisogno di pensare al presente e al futuro, ma si ritrovò sommersa dal passato.
Erano passati tanti anni dall’ultima volta che aveva fatto quella salita a piedi e aveva passato tanti anni a percorrere quella strada per raggiungere il centro della località montana di Tarvisio…d’estate e d’inverno, ma soprattutto sotto le vacanze di Natale.
C’erano i tempi in cui il capodanno si faceva rigorosamente in famiglia e i botti erano il very moment della serata, così come quando la mamma cercava di spegenere le fusette con lo strofinaccio perché aveva paura si bruciasse la casa o quando diceva a tutti di coprirsi gli occhi quando si stappava lo Champagne perché ‘uno così è diventato cieco…anzi, ogni anno non sai quanti diventano ciechi!’
E poi sono arrivati i tempi in cui trascinavi qualche amica a casa e allo scoccare della mezzanotte urlavi ‘quest anno compirò 17 anni!!!’….perchè stavi diventanto ‘grande’ ed era una cosa fichissima! E poi magari verso l’una riuscivi a convincere il papà ad andare al bar del centro per ballare…per mezz’ora circa!
E poi sono arrivati i tempi in cui si doveva andare a fare le spese dell’ultimo momento per la mamma e pur di uscire da casa da soli si scattava. Ma era il capodanno del 2000 e mentre tutti i tuoi amici facevano il primo capodanno fuori tu eri ancora in casa e allora hai deciso di darci dentro con lo spumante rallegrando tutti gli invitati prima, e preoccupandoli dopo….quando sei finita con la testa sul lavandino e il papà a prendersi cura di te e della tua prima sbornia.
E poi sono arrivati i tempi delle prime storielle d’amore e dei fidanzatini, quelli che vengono su a capodanno illudendoti solo per avere una casa ‘gratis’ da condividere con gli amici e la mamma resta in casa e ti pedina qualunque cosa facciate.
E poi sono arrivati i tempi degli amici più grandi, che hanno tutti la casa a Tarvisio e si finisce la notte di San Silvestro in 40/50 a far baldoria in una mini casetta, prima di scappare in piazza a brindare e a scolare bottiglie di limoncello portate da casa per poi finire a scaldarsi da Tschurwald…per non parlare delle sere dopo tra cevapcici e casinò in quel di Kraniska Gora.
E poi sono arrivati i tempi in cui si era di meno, in cui si era pochi, perché tanti casini erano successi e nessuno voleva più stare con te perché ti eri messa contro tutti per stare con un ragazzo che al tempo ti sembrava tutto…ma che poi capisci che la vita va diversamente e certi valori, come quello dell’amicizia, vengono prima di altri…e per fortuna più di qualcuno poi se ne è accorto e ti invita il 3 gennaio, dalla sua famiglia, in Austria.
E poi arrivano i tempi in cui sei meno di pochi, in cui sei in due a far festa e in quattro ad alloggiare, ma è comunque il capodanno più bello dell’universo perché quelle persone sono il tuo mondo e perché quella persona starà al tuo fianco al di là del confine tra austriaci ubriaconi e le fantastiche canzoni di Radio Kronehit.
E poi arrivano i tempi in cui abbandoni le vecchie tradizioni e dopo 23 capodanni a Tarvisio scegli di stare con amici e amici di amici, ma sempre in montagna…e mangi e bevi come un disgraziato per quattro giorni cantando ininterrottamente motivetti bizzarri in veneto.
E poi arrivano i tempi in cui vivi dall’altra parte del mondo e vorresti poter raccogliere tutti i tuoi amici in una sala e sarebbe la sera più bella del mondo, ma sai che non potrà andare così perché ognuno ha la sua vita e così decidi con chi dei tuoi amici vorresti passarlo. Ne scegli una e un altro ti trascina alla sua festa e tu trascini altri tuoi amici alla stessa festa e passi un’altra serata meravigliosa…ma questi tempi ve li ho già raccontati.