La musica rock rappresentava l’essenza di quel posto…forse perché, ancor prima che diventasse una località alla moda, quando ancora era un ghetto, personaggi come Kurt Cobain o Jim Morrison venivano a dar vita alla loro creatività…giusto prima che tutto il mondo potesse apprezzarla.
Così quel pomeriggio, durante il tramonto, ogni posto aveva su musica rock, nuova o vecchia, conosciuta o meno famosa.
Tre ragazzi sulla settantina sedevano fuori da ‘Cow’s end’, uno dei locali più in voga del momento. Una sorta di ‘Starbucks-Panino giusto’ molto trash, ma con quel sapore di autentico che può rendere qualsiasi luogo una mecca. I tre erano sulla strada, a chicchierare del più e del meno, allo stesso modo di come succedeva poche ore prima dall’altra parte del mondo, sulle stradicciole della Sicilia e in chissà quanti altri posti ancora…
Ci teniamo tanto a sottolineare la nostra provenienza, la nostra cultura, le nostre usanze e le nostre appartenenze che poche volte siamo in grado di renderci conto di quanto davvero siamo tutti così uguali.
E mentre un’altra coppia datata sorseggia del te seduta davanti al tramonto come se fosse al cinema, i passanti quasi indifferenti si perdono tra i loro pensieri, mentre camminano nella realtà.
Poco più in là tre ragazze snocciolano i loro dubbi, guardano al futuro, risolvono problemi pratici, ridacchiano, condividono e sorridono.
Coloro i quali lavorano dietro al banco da molte ore fanno altrettanto, scambi di parole, richieste, battute.
Tutto questo dipinge un quadro ai limiti del verosimile. Nella tavolozza ci sono sguardi, amicizie, complicità, storie di vita che il pennello intreccia dando origine ad un fluire di storie reali.
E poi così, quelle tre ragazze non rimangono sole…perchè quella ‘piazzetta’ è un pò il punto di ritrovo di tutti, e tutti passano di lì verso l’ora dell’aperitivo e così salutano e brindano, mentre il sole scende e la giornata volge al termine.
Ed ha un senso esistere se si può condividere.
Ed ha un senso condividere se si può amare.
mi sto abituando a conoscere attraverso i tuoi occhi questa landa di terra
californiana che mi piace sempre di più. Merito anche della tua capacità
narrativa, riesco a vedere e ad assoparare la positività della way of life locale.
Ci sono alcune considerazioni che condivido in pieno.
Mi piacerebbe davvero riuscire a trasmettere ciò che vedo e come lo vedo attraverso i miei occhi. Non è sempre facile…e Arianna mi conferma che esserci, è molto più che immaginare….e dice che nonostante le mie costanti descrizioni, non aveva saputo cogliere l’essenza che assapora qui ogni giorno.
esserci è sempre meglio, in tutto. Ma credimi qui c’è una bella finestra
aperta da cui far entrare le stelle……
grazie e buona giornata