(LEGGI MENTRE ASCOLTI)
Ieri sera, come tutte le ultime sere, si era addormentata con le finestre spalancate e le tapparelle semi chiuse.
Era arrivato il caldo e mancava poco al momento in cui il ventilatore sarebbe diventato più importante dello spazzolino da denti. Il famoso oggetto che ti vorresti portare se dovessi andare a vivere in un’isola diversa.
Aveva provato a guardare un film, ma come accadeva spesse volte, si ritrovò con gli occhi chiusi e i pensieri ofuscati in meno di mezzora.
Durante la notte venne avvolta dalla natura. Si svegliò, aprì gli occhi e decise di accogliere quell’abbraccio.
Le piacque talmente tanto che voleva svegliarsi per descriverlo. Per scrivere cosa si era mosso dentro di lei in quel momento al confine tra l’assopimento e la consapevolezza. Tra la veglia e i suoi sogni.
Non ce la fece.
E non ce la fece nemmeno il giorno dopo, quando cercò di ricordarsi perchè voleva così tanto svegliarsi per scrivere tutto di getto.