Oggi stavo leggendo alcune righe in merito ad alcuni progetti di riqualificazione urbana. I geni del momento sono assolutamente Howard+Roberts che si occupano di sfornare città alternative ‘partendo dal basso’.
Il progetto è ora tema della 13esima Biennale di Architettura di Venezia ‘Spontaneous Inventions:Design Actions for the Common Good’ all’interno del Padiglione degli Stati Uniti.
Insomma, niente più che una forma di guerriglia per ricostruire queste aree. Urban scrive:
‘Roba del tipo: “scegli un posto, crea una squadra, occupa negozi vuoti, costruisci ritrovi Pop-Up, pompa le tracce del tuo iPod, dai alla gente un motivo per restare (cibo, libri, scacchi), coinvolgi un artista, un designer, un architetto…”
Qualche volontario per lanciare tutto questo a Milano?
Da sempre sono una sostenitrice della riqualificazione delle aree urbane così come del recupero, nelle zone rurali, delle vecchie case coloniche abbandonate negli anni della migrazione verso le città. Trovo che sia la maniera più corretta, sana e responsabile per garantire un futuro rispettoso degli spazi ancora non cementificati. Non occorrono necessariamente architetti famosi, serve piuttosto la serietà e la determinazione delle giunte che approvano i piani regolatori e che non sempre sembrano avere a cuore le sorti delle città che governano. In questi termini mi auguro che stia operando anche Milano mentre è in corso la grande e importante opera dell’Expo…….