Woodstock

Che poi ieri sera a letto mi venivano le parole, quelle giuste, per ricominciare a scrivere su questo blog. Ma non avevo il mio mac, l’unico su cui le dita scivolano senza interrompere i pensieri, cosa che questa tastiera d’ufficio con i tasti alti 2 cm non permette affatto.

Ma vabbè, non era nulla di importante, robe come il silenzio, la luce, l’alienazione che sempre più raramente si impossessa di me.

L’unica cosa che mi è rimasta era la voglia di scrivere, ed è per questo che alle 11 avevo già terminato tutte le cose che avrei dovuto fare nell’intera giornata di oggi.

Sto leggendo un libro che mi piace prima ancora di essere arrivata a pagina 12. Si chiama ‘Felicità’ di Will Ferguson ed è una colossale presa per il culo dei manuali di auto-aiuto per imparare ad essere felici. Pare che questo funzioni veramente e che il mondo vada a rotoli proprio perché all’improvviso sono tutti fottutamente felici. Me lo immagino come un Woodstock alla quarta. Vi farò sapere.

…, mi sa che ho proprio voglia di parlarvi di questo libro. Praticamente Edwin, che è il protagonista, è un correttore di bozze/ricercatore di romanzi da pubblicare che si smazza papiri e papiri di ‘pigna purulelnta’, come la chiamano nel romanzo, e che vive la sua vita quotidiana influenzato dal cinismo che richiede il suo mestiere.

‘Come sempre, la porta di May non era completamente aperta, ma neanche completamente chiusa. (”socchiusa”, risuonò immediatamente nella sua parsimoniosa testa da redattore, smaniosa di ridurre la frase precedente alla maggior incisività possibile, considerata la nota antipatia dei redattori per le ridondanti digressioni degli autori).’

Ah ecco cos’altro vi posso dire. Ho visto un gran bel filmaccio ieri sera.

‘Particelle elementari’.

Una storia esagitata sul male di vivere, robe che Montale viveva una vita da sogno. Vi dico solo che uno dei personaggi principali, una donna, rimane paralizzata mentre era, con uno sconosciuto, nella oltremodo nota posizione a pecora. Tutto questo accadeva di fronte a suo marito a cui una, sempre sconosciuta, stava facendo dell’abile lavoro orale. Comunque tranquilli, c’era anche un fratello alla cui moglie avevano appena tolto l’utero e una madre che si faceva la qualunque all’interno di campus hippy.

Per tornare a Woodstock.

Vado a pranzo. Buona giornata.

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