Vegas two times.

Nonostante questo weekend sia stato oltremodo ‘impegnativo’ ho trovato i soliti 15/30 minuti da dedicare quotidianamente a ‘Internazionale‘, famosa rivista italiana d’informazione che pubblica settimanalmente ‘il meglio dei giornali di tutto il mondo’. Inoltre, parallelamente al lavoro della rivista, Internazionale pubblica tramite la propria casa editrice Fusi orari una serie di libri che spaziano tra reportage, saggi, narrativa, testimonianze, immagini e fumetti.

E così, mentre leggevo la mia sezione preferita, ovvero quella dedicata ai viaggi, ho trovato questo:

photo (3)Ho pensato che a Las Vegas ci sono stata ben due volte, che ho girato la zona circostante, ma che probabilmente non ho mai scritto un post ‘come si deve’.

Non che io ora mi reputi all’altezza di farlo, ma almeno posso fornire un pò di dettagli in merito.

Chi visita Las Vegas di solito è interessato alla famosa ‘strip’, ovvero il lungo viale gremito di frequentatori di casinò, locali notturni, artisti di strada e modelle con succinti abiti molto appariscenti. Se vi state chiedendo come un abito succinto possa essere appariscente…ecco qua:

models

Comunque sia, non appena inizierete a progettare il vostro primo viaggio verso la città più luminosa del mondo, non considererete la parte esterna alla strip, a me nota solo grazie alle parole di Andre Agassi in ‘Open’, qualche puntata di CSI e la breve ricerca di un medico e di un posto per fare una colazione un pò più tranquilla e cheap. Beh, se doveste averne il tempo vi consiglio di fare un giro e soprattutto di visitare old town, dove, oltre a trovare i locali più autentici, avrete molte più possibilità di incontrare la Dea Fortuna.

I locali di old town sono particolarmente affascinanti poiché si respira a pieni polmoni la vecchia allure caratteristica di un’america che non si può vedere più, se non in vecchi film. Un’america ricca, piena di gentlemen alla ‘mad men’ che, circondati da donne, riversano tutti i loro quattrini sui tavoli da gioco. Le croupier non sono più tanto giovani, nè tanto affascinanti ma trasudano storia, anzi storie; tante di quelle storie che nemmeno le possiamo immaginare.

Ma torniamo alla famigerata strip. Che arriviate in aereo o in macchina la prima cosa che vedrete è un’aura di luci che avvolge la città, come se fosse una cupola proiettata con i vecchi fari delle discoteche anni ’70, ma non vi preoccupate, nulla di così scadente…è solo che siete ancora a 100 km di distanza, quindi tutto ciò che vedrete per ora è quello. Di certo se viaggiate in macchina il tutto è molto più appealing perché Las Vegas è completamente circondata dal deserto e soprattutto perchè al vostro arrivo potrete vedere la storica insegna:

LasVegas_Sign

Mi raccomando date un’occhio alle temperature: d’inverno è facile trovarla innevata e d’estate si toccano facilmente i 45°-50° Celsius. Proprio per questa ragione tutti gli alberghi, contenenti i grandi casino, sono collegati tramite passaggi condizionati…sotterranei o sopraelevati. Quelli che collegano un lato della strada all’altro vi permetteranno di avere una completa view della strip e la foto ricordo è un must.

Purtroppo secondo me, dopo aver visto ‘Una notte da leoni’ (‘Hangover’ in inglese, che è il termine usato per indicare il mal di testa da post-sbornia), visitare Las Vegas può essere un pò deludente. Diciamo che per visitare la Las Vegas di un certo tipo bisogna avere le conoscenze giuste, di quelle che sciabolano bottiglie di ottimo champagne a manetta, come se non ci fosse un domani e le cui feste finiscono in private suite con galline starnazzanti..e quello che abbiamo visto tutti sul grande schermo. L’impressione che avrete invece è quella di una Riccione affollata nel giorno di ferragosto. Gli americani che vi si recano festeggiano fino a disintegrarsi, i cocktail iniziano a girare nelle piscine degli alberghi già verso le 13 del pomeriggio ed è assolutamente normale vedere ragazze uscire tutte in ghingheri che tornato scalze, con i tacchi in mano, i capelli mal ridotti e il trucco fino alle ginocchia.

Quando cercherete l’alloggio adatto alla vostra vacanza vi cosiglio caldamente di non scartare i famosi hotel: Caesar palace, Famingo, Venetian, Mandalay bay, Bellagio, Cosmopolitan,… su internet potrete beneficiare di ottime offerte e trovare prezzi decisamente abbordabili! Inoltre ricordate che in america una camera doppia con letti separati non ha due singoli, bensì due matrimoniali e nella gran parte degli alberghi in tutti gli Stati Uniti non fanno mai problemi, di certo non ve li faranno a Las Vegas dove per ogni hotel ci sono miliardi di persone che vanno ovunque. Quindi se siete in quattro amici: approfittatene.

Se volete fare una cosa un pò più tranquilla…non andate a Las Vegas, ma se volete proprio andare a Las Vegas e provare a fare una cosa più tranquilla andate al Mandalay Bay, è all’inizio della Strip, un pò più signorile, ma abbastanza moderno, non con vecchi stili italiani che riprendono l’epoca di Cesare al Caesar, la Venezia della Serenissima nell’omonimo hotel o lo sfarzo pomposo delle Signorie al Bellagio, un pò kitsch per noi italiani. MGM è uno dei più divertenti, con tantissimi spettacoli tra cui il Cirque du soleil, la gabbia con i leoni e i concerti di David Guetta alla domenica pomeriggio in piscina! Forse il più divertente è il New York New York, con tanto di divertentissime montagne russe incorporate, greenwich village riprodotto e immancabile ponte di Brooklyn.

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Per mangiare inutile dirvi che i fast food di bassa-media e infine alta qualità non mancano affatto, così come non manca il cibo messicano. Ricordo di aver mangiato dell’ottimo pesce fritto nel ‘finto’ Greenwich village del New York New York e di aver fatto un’ottima colazione al Mandalay bay. Un posto molto carino con del cibo gradevole è senza dubbio il Mandarin Bar, decisamente piacevole soprattutto per l’incredibile vista. Tra gli americani decisamente buono The cheesecake factory, ovviamente una catena, comunque ottimo per il brunch . Frutta, pankakes, uova, bacon, tutto abbondante, tutto freschissimo e il tutto, essendomi svegliata alle 13, allegramente accompagnato da un ottimo cocktail alla frutta, ovviamente alcolico. Poi tranquilli, passerete il pomeriggio in acqua in ammollo poiché non c’e’ speranza di riuscire a stare sotto al sole se non in costosissimi lettini dotati di spruzza-pioggerellina.

La camera del Mandalay era molto grande, carina e sobra, l’albergo è un pò decentrato, ma sicuramente fornito di ogni confort. Ci sono stata a giugno del 2011 per festeggiare la mia laurea americana. Sono tornata a Vegas a metà luglio, con tre dei miei migliori amici che erano venuti a trovarmi (vivevo in California al tempo) e abbiamo alloggiato al Cosmopolitan: l’hotel più nuovo, iper moderno, molto confortevole situato al centro della Strip molto vicino al celebre Bellagio. In quattro abbiamo preso una doppia con letti separati e abbiamo speso lì ben 3 giorni…ah, che fatica! 🙂 L’albergo è decisamente uno tra i più giovani e oltre ad una stupenda piscina su terrazza ospita una delle più famose discoteche della strip: il Marquee.

Insomma, dopo alcune ore in piscina, due passi attraverso i diversi casinò, un giro sulle montagne russe e la giostra della morte per gli amanti del pericolo si saranno fatte le 20, l’ora giusta per andare di fronte al Bellagio ad ammirare l’ormai noto spettacolo delle fontane (cliccate sull’immagine per vedere un video amatoriale):

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Scusate se la foto è un pò kitsch, ma è di Las Vegas che stiamo parlando…

Prima di concludere vorrei parlarvi di quella che secondo me è l’attrazione più divertente di Vegas, subito prima delle famose cappelle per matrimoni improvvisati. Poco fuori dalla città infatti c’è il ‘cimitero delle insegne morte‘, ovvero le storiche insegne di Vegas ormai rotte o sostituite, tutte parcheggiate all’interno di un immenso spazio:

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Se siete temerari fate un saltino quando inizia l’imbrunire, prima che chiudano, vi sembrerà che Grissom (CSI) stia per spuntare da un momento all’altro…

L’Internazionale parlava anche di libri, temo che i miei non siano proprio i consigli più azzeccati per loro, ma potrebbero esserlo per voi: del primo ne ho già a lungo parlato ed è ‘Open‘ del tennista Agassi, nato e cresciuto nella cittadina di Las Vegas, quella normale, il secondo che vi consiglio l’ho letto mentre ero in California ed è il divertente ‘Paura e disgusto a Las Vegas. Purtroppo non ne conosco altri, ma mi piacerebbe saperne di più di questa incredibile città difficile da spiegare alla parte razionale del nostro cervello.

Che altro, se state per partire ricordate…’ WHAT HAPPENS IN VEGAS, STAYS IN VEGAS!’

Un pensiero riguardo “Vegas two times.

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