If you are going to….wherever.

Ogni tanto rileggo i miei vecchi post dalla California, quelli in cui non serviva raccontare nulla di eccezionale per riuscire a rendere il post interessante.

Quelli in cui già il solo fatto di vivere dall’altra parte del mondo, in una cultura completamente diversa, mi metteva nella condizione di scrivere di qualunque cosa e anche di qualunque persona, senza farmi venire dubbi di alcuna natura.

Spesso non servivano nemmeno delle immagini per raccontarvi com’era l’esperienza della farmacia senza il bancone o il reparto frutta del supermercato senza le bilance. Se adesso mi soffermassi sulle dinamiche della Pam di Loreto, su come si creino le file in modo disordinato, su come funzioni quel bizzarro strumento rosso che fornisce numeretti o su come sia la disposizione dei surgelati, non starei dicendo nulla di interessante agli occhi dei miei lettori.

Ed è qui che nasce la mia difficoltà a mantenere in vita un blog a cui tengo molto, in cui ho racchiuso molto di me e del mio vissuto e che vorrei riempire ogni giorno con aneddoti, racconti, foto…senza però farlo cadere nel baratro della noia e della banalità.

Ho voglia di fare un viaggio per curiosare tra la gente, sapere come si compra il pane, se esiste il pane o quale sia il suo eventuale surrogato in quella nazione/città/contea, se si mangia solo, a sandwich, caldo o freddo e prima o dopo le 18.00.

Però adesso non posso, sono qui, sdraiata sul mio letto e l’unico modo che ho per viaggiare sono i libri o questo piccolo schermo di 13” che mi ritrovo in grembo.

Internet compie 30 anni, io lo utilizzo da 14, sono tanti eh? Sono pochi anni che lo uso a 360°, sfruttandone davvero il potenziale, ma senza, per fortune, ridurre la mia vita reale a zero, anzi!

E così questo 13” e questo internet diventano il mio aereo e un mondo da scoprire ogni giorno, da visitare, da condividere, qui…a parole o su altre sfere sociali del grande web: qualche foto su Pinterest, qualche condivisione sul mio sito, un po’ di Facebook, Youtube, Instagram…Twitter….

E ogni tanto trovo il tempo per ri-raccontarvi cosa vedo, cosa mi piace, ogni tanto ve lo butto li a vostro uso e consumo, ma cerco di darvi ancora quel po’ di abbrivio che potevate captare tra le righe di un’italiana a Venice beach, a New York, a San Francisco, a Parigi…

Questo blog è una delle mie creature, una delle poche cose mia e solo mia, che voglio crescere e portare sempre con me, nel prossimo viaggio, nella prossima mostra, nel prossimo piatto che cucino….

…se anche a voi piace ‘viaggiare’, vi sto solo invitando a venire con me!

laptop

2 pensieri riguardo “If you are going to….wherever.

  1. Ti capisco….quanto ti capiscoooo!xó ultimamente penso che dopo che hai vissuto dall’altra parte del mondo,in un altro paese,in un’ altra città,immersa in un’altra cultura…torni e – forse X differenza – guardi le cose qui con occhi diversi..vedi cose che chi é sempre stato quí probabilmente non noterà mai…tipo i modi diversi di fare la fila in cassa,tipo fermarsi sistematicamente in auto x far attraversare i pedoni (anche se nn sono sulle strisce!!!) Vedi chiare e limpide tante di quelle piccole cose che,se fatte,possono rendere grande ogni giorno di ogni persona…Poi probabilmente ,curiosa e attenta come sei…tutte queste cose tu le avresti notate anke se ti avessero rinchiusa in una cantina…;) scrivi quello che vedi,come lo vedi…xké comunque nessuno potrà vederlo come con i tuoi occhi!

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