Premetto che ho molta voglia di parlarvi di Amsterdam, e spero che questo breve post sia solo l’inizio.
Vi dico solo che ognuno dei punti che seguono meriterebbe un post a se stante. Ma non posso assilarvi, lo sappiamo bene che abbiamo tutti poco tempo.
1 – Jordaan: l’autentica vita di città
Se tra i quartieri di Amsterdam si dovesse indire un concorso per stabilire quale sia quello con il “carattere migliore“, vincerebbe Jordaan, un tempo quartiere popolare. L’intimità è contagiosa: a punteggiare la griglia di stretti vicoli ci sono piccole vecchie dimore dentro alle quali è facile curiosare, insolite gallerie, concept store e negozi d’epoca. Questa è la zona migliore in cui curiosare in uno dei famosi bruin cafè; è un quartiere in cui si potrebbe trascorrere una settimana a vagare tra le strette strade senza mai scoprire tutti i cortili segreti e i locali appartati. Conoscerete l’amore degli olandesi per la gezelligheid (convivialità): Jordaan ne è una fonte.

Ottima cucina olandese (sì, esiste) in uno dei massimi templi del kitch: le altissime pareti del salone sono infatti letteralmente tappezzate di quadretti d’ogni misura che celebrano le madri – forse anche la vostra – che danno appunto nome al locale. Vale una visita ma anche una sana scorpacciata.
3 – Hutspot
È difficile imporre tendenze in una città in continuo progresso, povera di terreno, anche se anch’essa si presta ad essere riconvertita e rivitalizzata. È proprio questo che hanno fatto i tre giovani titolari, tutti under 30, di Hutspot. Fresco di vernissage, questo concepts store propone libri e vestiti in un loft con giardino, dove ci si può rifugiare anche solo per navigare su internet o per bere un drink seduti comodamente sulle poltrone del bar. “È un negozio di nuovissima generazione; qui gli stilisti hanno la possibilità di vendere i loro capi aper un mese e poi trasferirsi altrove”, spiega Nick van Aalst, uno dei proprietari. La filosofia sociale di Hutspot non è un caso isolato, dall’altro lato della strada dello store in Rozengracht (ce ne sono due, l’altro è vicino al mercato di Albert), un supermarket si è reincarnato in un pop up store di abbigliamento, con annesso barbiere.
4 – Utrechtsestraat e i suoi ristoranti e cafè
Utrechtsestraat è un continuo susseguirsi di ristorantini, cafè, smoothe store, bar e qualche bel negozio di abbigliamento. Tra i miei preferiti il Moustache per il brunch, Stacey’s Pennywell per la cena, e lite/dark per uno shot di wheat grass o un frullato di frutta freschissima.
Negen Straatjes, ovvero “nove strade”, è un distretto sui canali vicinissimo al centro di Amsterdam, ed è il distretto dello shopping un po’ ricercato. A soli due minuti dal Palazzo Reale e dalla piazza del Dam, queste piccole strade del diciassettesimo secolo vi ammalieranno con gallerie d’arte, gioielleria artigianale, fashion shops e designer emergenti. Su questo sito troverete tutte le indicazioni possibili immaginabili.
Per gli amanti della carne, in particolare dell’hamburger, consiglio spassionatamente Burgerlijk. Non servono parole.
6 – Mercatini
Andare per mercatini è sempre stato uno sport molto remunerativo, da ben prima che arrivassero i format di Dmax: in mezzo al ciarpame e alle collanine rubate a nonna, si nascondono chicche d’altri tempi, affaroni e cose bellissime e inutilissime. Se vi gira bene a Waterlooplein, oltre a cd e magliette oltremodo zarre, potrebbero capitarvi piccoli pezzi di design da portare a casa, per dare una nuova veste al vostro soggiorno (partite con le valigie vuote)! I prezzi sono bassi per davvero… io sono tornata con un aereo di latta, tre Buddha di vetro colorati, un quadro, un campanello per la bici… e tante altre cose.
7 – La tua libreria musicale, non digitale
Se tutti i negozi di dischi fossero come Concerto, la gente ne comprerebbe ancora. Quattro forse cinque vetrine, divise per genere e umore, che nascondono una selezione abnorme di cd, cofanetti, vinili e dvd, sia usati che nuovi, sia belli che brutti. L’ultima volta che ci sono andato, ho comprato un disco che avevo già.
Considerato che ad Amsterdam è buona, ma buona davvero, pure la Heineken – che è di casa – o la Amstel, vale decisamente la pena testare uno dei birrifici locali. Il più noto sorge sotto a uno degli ultimi mulini della città e offre tra le altre cose un vassoio di assaggi delle sue birre, un po’ turistico, ma almeno un salto merita.
9 – I supermercati bio che mi piacciono tanto
In perfetto stile Wholefoods americano, se non ancora più belli, prendono vita i supermercati bio – organic – fair. Che meraviglia: kombucha, vegan meat, non cheese, bevande di ogni tipo, te di ogni provenienza. Marqt, Eko Plaza, Simon Levelt: decisamente più economici dei nostri bio store, più forniti e… più belli. Prendetevi del tempo per perdervi tra profumi e e colori invitanti.
10 – Ibericus
Doveroso metterlo, decisamente non autoctono, ma imperdibile. L’effetto del suo prosciutto è proprio quello tipico che viene associato ad Amsterdam: da dipendenza. Ho dovuto riaccompagnare mia mamma ogni giorno, affinchè potesse riaffondare i denti in quel panino di olio, bagnato nel pomodoro con numerosi saporitissimi sfilaccetti di prosciutto crudo spagnolo di ogni forma e tipologia. Il preferito della mia mamma, un panino 4 euro. Che bontà.
Ecco lo sapevo che 10 sarebbero state troppo poche… grrr!
10. 2 – Le Insalatone di Zio Albert
I vantaggi di vivere in una comunità relativamente piccola ma mediamente ricca si palesano maestosamente sugli scaffali di Albert Hejn, il supermercato per eccellenza degli olandesi: tutto, dal tramezzino alla testa di sgombro, è incredibilmente fresco, seducente e a un prezzo onesto.
Le insalate pronte, che qui da noi sono furti conclamati, sono sontuose e coraggiose – come quella di soncino, pere, formaggio di capra, senape e miele. A mezzogiorno fatevi nutrire da Albert e maledirete l’Esselunga.
10. 3 – Gite Fuori Porta
Com’è noto, girare Amsterdam senza bici è come andare a Monaco e non bere birra. Meno noto invece è il paesaggio marino/bovino che si schiude a nord della città: basta prendere il traghettino subito oltre l’ultimo binario della stazione, pedalare una ventina di minuti in direzione Marken (un’isoletta agghindata di pesci affumicati) e vi ritroverete nel nulla con eccezione di mucche e prati. Un vero toccasana.
Dove Dormire
La scelta va dagli ostelli hardcore con camerate di fattoni che non riescono a salire sul letto a castello, al piccolo hotel sul canale con le scale strette e i muri storti. Calcolate che se siete in due non spenderete meno di 35/40 euro a notte. Altrimenti, fate i seri 😛 e affittatevi una camera o un’intera delle loro splendide case con Airbnb. In tal caso, cercate nel quartiere De Pijp o Bos en Lommeri (comunque molto belli) o il mio amato Jordaan.
PS: MOOOOOOOLTO IMPORTANTE
Consultate Citinerary, è una nuova guida digitale/reale che permette di farsi raccontare la città dai “locals”, ovvero coloro che la vivono ogni giorno. Inoltre, con solo 25 euro, avrete la possibilità di incontrarne uno e condividere con lui/lei le vostre passioni e ritrovarle nella città che state visitando. In un post dedicato vi racconterò bene come funziona, intanto se state partendo per Amsterdam, buttate l’occhio. È un’occasione unica!
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