Sarà faticoso trovare le tracce di TarrNation Farm, dal nome del proprietario Tarr, a Sugar Hill, nel New Hampshire.
Non c’è un sito internet che vi dia indicazioni, né pubblicità che ti indichi la via, ma una semplice tavola di legno dipinta a mano in prossimità dell’entrata.
“La maggior parte delle persone vengono a conoscenza di questo posto attraverso il passaparola”, spiega Reggie Tarr. “È più complesso fare affari così, ma francamente lo preferisco”.
Tarr pianifica, pianta e raccoglie ogni anno i 6 acri della sua proprietà e, da inizio maggio a fine ottobre, apre il suo fienile e vende i prodotti a chiunque si fermi da lui. Un’operazione molto semplice: tutte gli ortaggi vengono confezionati in sacchetti di carta e venduti a 5.95$ al colpo. Bouquet di fiori molto artistici vengono invece venduti da 9.95$.
Ognuno prende ciò che vuole e lascia il denaro all’interno di un barattolo di latta del caffè. Se hai qualcosa da chiedere o hai bisogno del resto non avrai difficoltà a trovare il proprietario, scalzo, che lavora i campi attorno al fienile, sarà ben felice di aiutarti.
Venticinque anni fa, Tarr si occupava di un vivaio e design del paesaggio in una cittadina nelle vicinanze. Ma quello che ha sempre voluto fare, coltivare la terra, richiedeva molto spazio. Così ha iniziato nel 1990 ad affittare alcuni lotti, riuscendo così, all’inizio del ’97, a possederlo completamente, ribatezzando il posto come TarrNation Farm: la fattoria nazione di Tarr. “Ho deciso per questo nome perché mi faceva ridere, ma alla fine è veramente la mia piccola nazione!”. Detto questo, gli ci sono voluti 10 anni per mettere in ordine la fattoria, affinché procedesse in modo organizzaro. “Per me, più a lungo e più lentamente, è sempre meglio. Onestamente, 10 anni sono pochi.” Piuttosto che chiedere un prestito, Tarr ha fatto gli interventi contestualmente alle sue possibilità economiche, così come ridare vito a un lotto incoltivato da 150 anni. Nel frattempo ha anche lavorato assieme a un amico architetto per costruire la sua casetta, sulle fondamenta di un ex capanno.
Un piano terra con cucina e sala da pranzo con una scrivania dove Tarr tiene meticolosamente un registro di come procedono le coltivazioni. Non ci sono muri bianchi in questa casa, l’influenza Latino-Americana non manca, soprattutto nella scelta dei colori. Tarr ama anche Panama, dove scappa quasi sempre alla fine dell’inverno per qualche giorno di relax. La camera del sonno, dove lui ama dormire, è molto spartana e ricorda la cella di un monaco, ma il bagno vanta una vasca da bagno vintage per un meritato bagno rilassante. Tarr lavora più o meno 12 ore al giorno, 7 giorni su 7. “So che è arrivato il weekend solo perchè aumenta il numero dei miei clienti”.
Se avrete occasione di chiedere a Tarr come ha imparato il mestiere, la risposta sarà breve e concisa “self-taught”: da solo. Se lo andate a trovare più tardi nel pomeriggio, quando i compiti sono fatti, magari si dedica a qualche lezione di orticoltura al florida’s Fairchild Tropical Botanic Garden, al New York Botanical Garden, fino anche a Hardvard. Comunque, lui crede che le migliori lezioni, le dia la terra. “Io imparo ogni giorno”, citando una serie di alberi di mele che non sono riusciti a passare l’inverno. Sì impara e si tira avanti, consapevoli che ognuno ha i propri limiti perchè se è stato un’agente temporale, c’è ben poco che tu possa fare.
Tarr sembra sereno anche quando si parla di soldi; non è ricco, ma “tira avanti”, come dice, il 50-75% della mia alimentazione viene dal mio giardino e il processo stesso di cura e coltivazione è più significativo del resto.
C’è un lato spirituale in tutto quello che faccio. È molto meditativo. Sono molto felice quando le mie mani e le mie ginocchia si sporcano. Dopo una giornata sono molto stanco, ma stanco in modo sano… e dormo come un bambino