E poi così, dopo un breve passaggio per Milano per il cambio della valigia, mi sono ritrovata, alle 8 della mattina a Catania. Il paradiso all’incontrario.
Non perché sia un inferno, non fraintendetemi, ma perché è un paradiso talmente incasinato che è evidente che abbia qualcosa di storto.
Infatti, dal caldo, le auto si raffreddano con le bottiglie d’acqua, il gelato te lo devono portare a casa, la frutta la compri dal benzinaio e le auto d’epoca in vendita le trovi per strada, sotto il sole cocente.
Ai matrimoni si va con il bus navetta perché certi posti sono irraggiungibili, ma merita. Trovi cave nascoste e chiesette appena restaurate che offrono una terrazza con vista panoramica incredibile.
E poi vai al mare, diventi color aragosta e scopri che stai diventando vecchia perché hai paura di tuffarti e vieni deriso anche dai bimbi di 8 anni. Alla fine, vista l’umiliazione, ti lasci andare e ne riscopri il divertimento.
Alla sera al bar, granita, cocktail e scacchi. Certo, niente scacchiera di marmo, basta un Samsung, ma lo spirito è quello.
Dopo un breve giro in piazza a Marzamemi, scopri qualche bel negozio e vedi i pescatori che partono per la “ronda” notturna.
E poi giri, in una terra così ti vuoi solo perdere per esplorare, curiosare, assaggiare e sentire il rumore del silenzio.
Foto scattate con il mio iPhone a Catania, Modica, Marzamemi, Carratois, Grotta del Bove Marino San Lorenzo, Isola delle Correnti.