Sono un po’ di giorni che ho in mente diversi post, diverse cose da raccontare, più tempo per me, ma sempre molte cose da fare.
Martedì tra un’impresa e l’altra (stendere i panni, lavorare un po’, cucinare), non trovavo più il telefoni. Non mi ricordavo dove l’avessi messo ne da quanto tempo non lo stessi usando.
Che soddisfazione! Il mio lento togliermi da app, dal marasma dei social media e da whatsapp sta dando i suoi frutti!
Dopo averlo cercato per un po’ ho iniziato a rassegnarmi all’idea di averlo inavvertitamente buttato in lavatrice e la sensazione che provavo di fronte a ciò era nulla. Vabbè, spiace perchè avrei potuto venderlo e ricavarci qualcosa, ma fa nulla. Ne prendero uno piccini, meno evoluto che di buono abbia solo la fotocamera.
Tutto li? Io federica telefono dipendente??? Beh, che bel sollievo.
E poi? E poi ieri tardo pomeriggio sono rientrata a casa e mi sono appostata davanti al computer per sbrigare alcune faccende e…
E questo:
Mi dicono disco fisso, probabile computer andato.
E la mia preoccupazione? Le cose salvate al suo interno? No. Il fatto di dover stare senza per giorni? Nemmeno. Niente.
Di nuovo niente.
Chiaro, ci lavoro. Il computer mi serve, anzi. Lo sto portando or ora dal dottore. Però, accolgo con un sorriso questo mio distacco e calma nella percezione di questi due momenti particolari.
It’s sunny out there and in here. The rest? Who cares?
L’idea di lasciare i social network e il 2.0 ci spaventa: pensiamo che potremmo perdere contatti, amici, eventi.
E’ vero per la prima e la terza categoria, ma le persone che appartengono alla seconda non si perdono. Vengono solo selezionate, naturalmente, fra quelli che hanno voglia di farsi sentire e che abbiamo voglia di sentire.
Inoltre, quello che guadagnamo da una approccio più naturale alle relazioni umane è molto significativo, oserei dire un bene quasi dimenticato.
Sono io stesso combattuto sul continuare ad utilizzare Facebook, ma devo dire che lo uso solo per condividere notizie e cercare di smuovere qualche cervello, ma probabilmente se dovessi fare un calcolo del tempo che ci perdo, nonostante si tratti di pochi minuti al giorno, sarebbe enorme.
E sarebbe meglio dedicarmi maggiormente alla creatività, alimentando quel fuoco interiore che ci spinge a creare, ad esprimere, a lasciare fluire all’esterno ciò che abbiamo nel cuore, in qualsivoglia forma lo si voglia fare.
Continua a scrivere, non smettere, anche se “non frega a nessuno”. 🙂
Hai pienenemte ragione. Ci si rende
reneconto quando per mille motivi non trovi il tempo per guardare questi apprpffittatori del nostro tempo….
Si diceva ..”il tempo e’denaro”…
Cerchiamo di impiegarlo meglio non ci mancano le idee , la creativita’ la lettura cartacea. Ecc. Ecc. Ritorneremo noi stessi con il tempo x ascoltarci e volerci bene…