Alle 4.40 è suonata la sveglia.
4.40 del mattino. No, non è stato traumatico come pensavo, è stato più come il risveglio del bimbo che va in gita che dorme, ma lo fa aspettando il suono della sveglia.
Ad addolcire il risveglio la risata che ha suscitato il primo messaggio del mio compagno di viaggio in questa missione: “Ma porca t°*§& maiala..”.
20 minuti dopo ero a bordo della sua auto, peccato che lui non si ricordasse perché fosse lì.
Credo di aver buttato una buccia di banana sulla strada, “tanto fa humus”… CERTO! Sul cemento. Perdonate l’inciviltà… l’idea era di farla arrivare sull’aiuola. Sì, si fanno anche cose brutte talvolta. 😦
Alle 5.15 abbiamo parcheggiato di fronte alla Triennale. La situazione era: due rincoglioniti con due tappetini e un branco di giovani nel post serata in discoteca a mangiare pane e salamella dal paninaro di turno. #moltobene
Ore 5.30 sono iniziati i saluti al sole. Un cerchio d’insieme, qualche disequilibrio, qualche risata… “Ora che siamo in cerchio giratevi tutti a destra e salutate il vicino”… trovandoci così a salutarne la nuca… emozione per tutti, anche per Simona Tarabini che guidava la pratica, ma una risata ha reso questa condivisione ancora più spontanea. E “3, 4, 5…. “sembrava che a 54 non ci saremmo arrivati più, e invece, con un po’ di spirito, un cielo che lentamente lasciava spazio al sole, il profumo delle brioches e del caffè e ce l’abbiamo fatta. Niente Savasana previsto 😦
Breve colazione, quattro chiacchiere con il mio socio ancora in dormiveglia, e sono tornata a casa dove ho potuto svegliare la mia coinquilina, raccogliere l’acqua e le pietre che stanotte avevo lasciato alla luce della luna piena… e un grande sonno che mi accompagna a fare un piccolo riposino per continuare in questa giornata così RICCA…
Dopo essermi svegliata, a mezzogiorno :-O, mi sono fatta una doccia fredda e sono andata al mercato per comprare un po’ di frutta e verdura, ma soprattutto per svegliarmi un po’: che rimbambimento! Verso ora di pranzo è arrivata un’amica per chiacchierare, per aggiornarci, per stare insieme, per condividere anche qualche idea su questo giorno, sul suo significato e sulle sue dimostrazioni. E poi…. un pensiero, più che un regalo, un pensiero… grande (dito medio). ❤
Dopo esserci salutate sono corsa al treno per godermi la giornata di sole nel lecchese, e così ho fatto, passeggiando, godendomi questa calda temperatura, osservando la gente e la natura e aspettando che piano piano si avvicinasse l’ora del ritrovo sul lungolago di Vercurago.
Non ci sono parole per descrivere la gioia che ognuno di voi mi ha portato presentandosi alla pratica, conoscendo e vivendo quel lungolago che mi ha fatta tanto innamorare… ero emozionata come la prima volta che ho guidato la mia pratica, sempre lì, con quel lago, quelle montagne, la quiete, gli amici…
Grazie per esserci stati, grazie anche a chi sarebbe voluto venire, ma non è riuscito… e ricordatevi:
EVERYDAY IS YOGA DAY!
“Yoga is an invaluable gift of India’s ancient tradition. This tradition is 5000 years old. It embodies unity of mind and body; thought and action; restraint and fulfilment; harmony between man and nature; a holistic approach to health and well-being. It is not about exercise but to discover the sense of oneness with yourself, the world and the nature. By changing our lifestyle and creating consciousness, it can help us deal with climate change. Let us work towards adopting an International Yoga Day.”
Un bellissimo racconto 🙂
spero di non disturbarti, ho voluto taggarti in un gioco tra blog…