Mercoledì, dopo una giornatina divisa tra spiaggia e piccole commissioni(cercherò di non ripetere troppe volte la parola ‘scatoloni’ in questo post), io e Marghe ci siamo regalate un bel panino a Marina del Rey, in un posto in cui ci aveva portate Erica prima di partire per New Orleans.
Dopo cena ci siamo incontrate con Ale e Andres, abbiamo rifinito gli ultimi dettagli sulla macchina, stretta di mano, calici di vino, brindisi…e così la mia Prius se ne andava. Anche la mia Prius. Il mio amato mostricino che è stato con me nel bene e nel male per 10 lunghi mesi, sopportando tutte le mie follie automobilistiche e ritrovandosi spesso con dei foglietti sotto il tergicristallo. Agent Jacobucci non perdona.
I calici si sono svuotati a suon di risate, su uno dei bianchi ponticelli dei canali. Quante storie avranno visto e sentito quei canali, quante storie che si intrecciano, di gente che viene e che va.
Giovedì mattina presto si partiva per Riverside, con tanto di poliziotto che non ci lascia respirare nemmeno per strada. Al ‘Marghe passami la patente che non posso togliere le mani dal volante’ ho potuto leggere nel suo sguardo la PAURA di finire chiuse in gattabuia con qualche brutto ceffo in attesa che qualcuno si degnasse di pagarci la cauzione. Menomale che due dolci sorrisi italiani sono bastati per farci andare senza multe.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Scuola, banca, posta, compagnia telefonica, assicurazione medica, assicurazione automobilistica…tutto piano piano se ne andava, iniziando a farmi sentire leggera.
Ore 1 pranzo da Yvonne. Tante chiacchiere, tanti abbracci, tanti pensieri. Le ho scaricato Skype, le ho spiegato come mandare e-mail. le ho dato tutti i miei recapiti telefonici e l’ho pregata di venire nel Bel Paese: il prima possibile! Il tutto contornato da un pranzo delizioso, creato ad hoc per noi e raccolto direttamente dal suo fantastico giardino!
Alle 5, quando salutarci diventava sempre più difficile, abbiamo recuperato Megan per un altro lungo abbraccio.
Alle 7 finalmente ci siamo trovate con la famiglia Millado! Per chi non lo ricordasse, loro, Butch, Aurora e la piccola Marguerite, sono coloro che mi hanno dato un mondo, una sensazione, una famiglia a cui appartenere, mentre mi trovavo in suolo straniero. Geri è cresciutissima e sempre più solare e indipendente, Butch è il mio ‘Buddy’, il mio amico, il mio fratello maggiore. E poi c’è Aurora: una gran persona. Una donna che difficilmente si apre con gli altri, ma quando lo fa, quando si fida…è disposta a tutto. Una donna che mi ha insegnato molto. Una donna con alti principi e valori ‘vecchio stile’. Una ex donna in carriera che ha lasciato tutto per inseguire gli occhi della sua piccola e crescerla giorno dopo giorno. Una moglie, una mamma e una sorella: una gran donna.
La mattina, dopo tutti i saluti e dopo aver lasciato Riverside, ci siamo dirette a Murrieta, per l’ultimo dei saluti fuori da Los Angeles: il professor Alain Jourdier, mio docente e tutor durante questo anno americano! L’ho trovato in grandissima forma ed entusiasmo della mia scelta di tornare per stare più vicina alla famiglia. Lui mi ha detto una cosa bellissima: ‘mi sono messo a dieta e ho ripreso ad allenarmi! Ho perso 20 kg! E sai perchè? Voglio vedere mio figlio crescere, voglio vedere che cosa combina….perchè promette troppo bene! E vedrai che anche i tuoi riavendoti a casa riacquisteranno gran parte del loro entusiasmo!!!’
Sono risalita in macchina, ho salutato Riverside e sono corsa a fare scatoloni e scatoloni che stamane ho portato in posta e spedito.
Rimane proprio poco di me qui…sono gli ultimi giorni, vorrei fare 100 ma mi sento stanca e non vedo l’ora di essere sul mio divano, nella mia casa, con i miei due mostri e tutto il mio mondo!