Ragazzi, bisogna proprio mettersi alla prova per capirsi e ascoltarsi, non è mai facile e ci sono momenti in cui tutto, ma proprio tutto sembra nero e senzia via d’uscita. Ma quando esci da quella stuazione, essere seduta su una poltrona sul marciapiede di Main street sotto il SOLE a 18° gradi ti fa sentire bene. Così come ti fa stare bene avere degli amici che ti vengono a prendere in aereoporto per la prima volta, anziché dover prendere uno stupido taxi. Così come ti fa bene, quando entri a casa loro a mezzonotte e morta di sonno, trovarne altri 4 che chiacchierano e ballano e fanno festa senza motivo. E stai sveglia fino alle 2 a fare altrettanto senza rendertene conto. E poi il tuo amico decide di cederti il letto e tu svieni letteralmente nel tuo primo sonno profondo delle ultime due settimane e dormi 8 ore senza mai svegliarti. Il tutto perché quando ieri notte sei arrivata e la hostess ha detto ‘LADIES AND GENTLEMAN WELCOME TO LOS ANGELES’, ti sorrideva il cuore e sei rimasta con una faccia da ebete da quel momento.
Aver pensato, visto, provato, sentito e attraversato altre due realtà ha consolidato in me l’amore per una realtà nel quale mi trovo bene. Dopo 25 anni non mi sono nemmeno resa conto che sono finalmente in un posto dal qualer non vorrei andare via, cosa che non mi era mai successa prima.
Chi mi segue da sempre, sia nel blog che nella vita, sa quanto non sia stato facile per me arrivare ed inserirmi qui, ed ora che tutto inizia a prendere la giusta piega che faccio io? Prendo e me ne vado? Naaaaaa…
E così, con questi pensieri che iniziano a consolidarsi sempre più arriva il mio ultimo giorno a NY.
La giornata inizia con delle chiacchiere chiarificatorie con una persona lontana. Doccia, solito trench e via verso il Bronx, per visitare il Lehmann college, dove lavora un neo-conoscente. Parlo di un altro blogger italiano espatriato negli Usa, conosciuto tra i bit del web. Uno dei suoi tanti nomi è Camu e io ho finalmente potuto scoprire cosa si cela dietro quella pagina web. Grazie a lui sono stata caldamente accolta da un team caloroso. La breve, ma interessantissima visita al Mediacenter, mi ha ricordato il divario tra università italiane e americane. Le ‘due chiacchiere’ con lui sono state più che piacevoli, ma sicuramente troppo brevi. Gli ho promesso che tornerò presto, quando tornerò a New York, in vacanza!
Mi sono poi fiondata sulla 36esima per l’ennesimo ed ultimo colloquio fuori da LA. E’ andato bene e il posto mi piace molto. Quando gli ho detto che penso resterò a LA, mi hanno detto che se voglio posso iniziare anche a settembre. Ci penserò, grazie.
Alle 1.30pm mi sono vista per pranzare con il mio amico Emre, accidentalmente incontrato il giorno prima in Times square. Dopo svariato tempo passato a chiacchierare come amici, ieri si è svelato essere un’altra persona, con un’infinità di insicurezze e paure. Spero che sia riuscito a tastare il mio entusiasmo per la vita e a portare via qulcuno degli ingredienti che io ho utilizzato per sfornare questa deliziosa torta, che anche se ognitanto ha qualche granello di sale rimane pur sempre buona…e se non altro l’ho fatta io. Quindi, dovesse finire, saprei farne un’altra.
Prima di scappare verso l’upper west side a recuperare le valigie, ho riabbracciato Pinar, la mia compagna di stanza dell’esperienza che mi ha cambiato la vita: New York 2009.
Ognitanto mi soffermo e mi stupisco di come certe persone ti conoscano così bene pur avendo condiviso solo pochissimo tempo con te.
Leomard mi offre un ottimo te e io sono a bordo del taxi, con gli occhi chiusi mentre per la prima volta lascio New York alle mie spalle senza provare alcun senso di nostalgia.
Il volo è stato fastidioso, lungo e noioso. La temperatura non era mai buona e c’era troppa gente. Devo dire che almeno sono stata graziata avendo il psoto sul corridoio. Credo di aver passato molto tempo ad ascoltare vecchie canzoni in modalità shuffle e vedere che ricordo mi evocavano…ho trascritto tutto, certe risate!
E finalmente inizio a vedere luci fuori dal finestrino. Sento che ci siamo. Sento che l’aria attraversa i miei polmoni in modo più rapido e veloce. Sento che anche i miei pori sorridono. Sento di essere così ferma sulla mia neodecisione di potermi tranquillamente fregare del parere altrui(per inciso, tutti i ‘ma sei pazza a rifiutare lavori a NY?’)…e questo vuol dire esserci con la decisione.
Ma sono stanca e mi manca la mia camera, le mie lenzuola e la mia doccia. Facciamo passare il weekend e poi, a mente lucida,
…’ dirò levate l’ancora diritta avanti tutta questa è la rotta, questa è la direzione, questa è la decisione.’
sono sicura, al 1000% che in uno di quei ricordi da canzoni c’ero anche io.
tu nel mio ipod ci sei sempre!!
In uno? Sean paul, dr dre, eminem square dance, baby if u give it to me….dv andare avanti??? 😉
w la west coast 😛
W la southern California!
Sei una Grande! E con la G maiuscola!!! Questo tuo blog mi conforta tantissimo!
Un bacione Fede!
Marghe dell’uni
Non farmi arrossire! 🙂
Pero’ sono davvero contenta se questo e’ l’effetto che ti fa! 🙂
E so che chi, come me, nella vita rischia spesso, pur di trovare la giusta via, spesso puo’ trovarsi in difficolta’….ma pian piano tutto va in discesa……..
forse stai iniziando a mettere una piccola radice !
mi piace la metafora della torta e sono anch’io dell’opinione che
sei una Grande.
Buon riposo……
P.s. eh sì, viva la Ca. 🙂
Vabbé, mi sa che per sta volta NY dovrà aspettare 🙂 Ma da qui a Settembre potrebbero cambiare tante cose, quindi noi dell’East Coast non perdiamo la speranza di averti qui. Anche perché tutto il web team del quale faccio parte vorrebbe imparare un po’ di Italiano e quale modo migliore se non far due chiacchiere con te! Comunque, sono contento che pian piano tutta la polvere inizi a sedimentare ed a darti una visione più chiara di quello che c’è nel tuo futuro, almeno per quanto tu possa controllarlo. La tua visita è stata molto gradita, e Jerry, il nostro Direttore, ti aspetta per la seconda parte del tour 🙂 Non solo lui, ovviamente…
CAMUUUUUU… 🙂 che bello leggerti e pensarti lì in quello stanzino! Sono stata davvero bene e sono contentissima di non aver rimandato la visita da te nonostante fossi molto stanca 🙂 Ne è davvero valsa la pena, ci vorrebbe un post solo per quella! Ti ringrazio ancora di tutto, soprattutto per le belle e confortanti parole. Ci vedremo sicuramente presto….in che ‘veste’ a NY, ora non lo so!
sai, ho letto ogni tanto qualche tuo post sparso qua e là nei link di altri bloggers emigranti, ma oggi mi sono quasi involontariamente fermato a leggere un po’ di pagine seguendo il filo logico-temporale dei tuoi pensieri… complimenti, mi sono commosso e sentito molto coinvolto e non mi succede spesso davanti ad un monitor. non so neanche esattamente cosa mi hai trasmesso, ma credo che sia la sensazione che dovrebbero riuscire a dare tutte le persone che scrivono. Thanks
Daniel,
grazie. Le tue parole mi hanno fatto davvero piacere. Come dico sempre non pretendo di essere una scrittrice, ma sapere che posso e che riesco a trasmettere emozioni è in assoluto il complimento più bello che possiate farmi!
Spero di continuare a trasmettere tutto quel che ho dentro, che è davvero tanto! 🙂
Grazie a te!