Cosa significa far fare YOGA ai bambini?

Sempre più spesso il termine Yoga compare nel nostro quotidiano, scuole e corsi pullulano ovunque e si colorano nei modi più disparati: yoga con le capre, beer yoga, yoga sulle tavole da surf… e da un po’ anche Yoga per Bambini. Non so voi, ma io da un po’ mi chiedevo come un’attività complessa e filosoficamente articolata come lo yoga potesse adattarsi ai più piccoli.

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Finalmente, pochi mesi fa, ho incontrato e ritrovato Erika, che mi ha raccontato il suo percorso all’interno del mondo dello yoga, la sua formazione e la sua esperienza nel campo, soprattutto con i più piccoli. Ho sentito che finalmente avevo trovato la persona che, sulla mia stessa linea d’onda, avrebbe potuto dare luce a questo percorso all’interno dell’offerta Yogalife.

Domenica 19 gennaio 2020 si è svolto il primo incontro yoga bambini al “Centro Danza e Movimento” sul lungolago di Lecco. Erika ieri mattina mi ha chiamata per raccontarmi come fosse andato l’incontro e nel dettaglio mi ha raccontato le diverse attività che hanno svolto insieme. Non ho potuto resistere la tentazione di chiederLe di scrivermi due righe per raccontare meglio a tutti cosa per noi significa YOGA per BAMBINI!

“Con i bambini ho passato una bella mattina luminosa, non tanto per il posto spettacolare dove abbiamo praticato, quanto per la loro presenza positiva, competente e avvolgente. Il gruppo è stata una scoperta positiva, nonostante le differenti personalità è subito emerso uno spirito di condivisione. E mi ha fatto sorridere perché, è proprio vero, più piccoli sono, meno hanno bisogno di spiegazioni o lezioni: se lasciati liberi riescono ad arrivare a verità intime: unione nella molteplicità.

Gli incontri di Yoga Bambini sono pratiche ludiche pedagogiche che si basano sul linguaggio proprio del bambino: fare esperienza e racconto!

L’incontro è iniziato con la canzone di saluto “La luce che è in me vede luce in te. Io ti rispetto, tu mi rispetti. Namasté, namasté, namasté”. Rituale di inizio incontro e dinamica per spiegare l’antico e sacro saluto indiano. Ognuno di noi è espressione della coscienza infinita, un’espressione di potenzialità che desidera solo avere spazio per esprimersi. Questo è l’intento dell’incontro: libertà espressiva nel rispetto degli altri.

Come per le pratiche adulti abbiamo iniziato il nostro viaggio interno grazie a una piccola sequenza yoga. Ci siamo trasformati in barca e percorso il lago per arrivare a un isolotto intimo dove abbiamo incontrato Petra, protagonista dell’albo illustrato “Petra” di Marianna Coppo, Lapis editore.

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Petra è una piccola pietra che vede in sé infinite potenzialità che non le vengono riconosciute. Sarà l’incontro con una bambina lungimirante a farle trovare la fiducia per scoprire se stessa; con i colori la bambina la dipinge trasformandola anche in un elefante!

Per il gruppo di domenica mattina questo albo illustrato è stato spunto per trasformarci e prendere varie forme tramite asana (posture). Siamo diventati gatti, aquile, conigli, …
Abbiamo risvegliato il
tatto manipolando animali in miniatura e riscoprendone le caratteristiche. Lavoro attuato al fine di tornare al nostro corpo per toccarlo, sentirlo e riscoprirlo nelle sue parti “comode e stabili” (significato di asana). Abbiamo giocosamente utilizzato dei tappetini di carta su cui abbiamo segnato le impronte delle nostre posture preferite. Dopodiché giocando a “Salto tappetino” ci siamo scambiati le impronte, cercando similitudini e differenze con il corpo altrui.

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Tramite il gioco abbiamo cercato di sentire il corpo nella sua tridimensionalità e a fine incontro ci siamo rappresentati con il didò.

Schermata 2020-01-22 alle 18.28.31

Da quest’ultimo lavoro è nato un interessante scambio. C’è chi si è raffigurato bidimensionale, chi si è scolpito tridimensionalmente e chi, scegliendo un linguaggio figurato, si è rappresentato come nido (tratto dalla descrizione del bambino *grande vuoto circolare dai bordi alti con in mezzo un pulcino*).

L’incontro si è avviato alla conclusione con la sequenza iniziale della barca cantata sulle note di Amaren Xango (Olatz Zugasti). Canzone inno al ritorno a casa, in cui in asana siamo saliti in barca, abbiamo remato e poi dispiegato le vele.

Infine ci siamo salutati con la canzone iniziale, pronti e risvegliati per vivere a pieno la giornata e riabbracciare mamma e papà a cui al termine della pratica abbiamo raccontato il nostro percorso e li abbiamo invitati a indovinare quale fosse l’opera realizzata dal loro o dai loro bambini.”

Gli incontri non terminano qui, siamo appena all’inizio di un percorso che sembra davvero possa colorarsi con tanti personaggi e partecipanti e seguendo diversi sentieri.

I prossimi appuntamenti saranno:

Domenica 9 febbraio ore 10.00-11.30
Domenica 8 marzo ore 10.00-11.30

Per info e iscrizioni scrivete a info@yogalifederica.com o contattatemi al 3488711027. Link evento: https://www.facebook.com/events/185522382506821/

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